GIOCHI DI SPOGLIATOIO - Pesaro Urbino Trasgressiva

GIOCHI DI SPOGLIATOIO - Pesaro Urbino Trasgressiva

Ho sempre ritenuto l'amicizia una cosa sacra, da non tradire per nessuna ragione al mondo, cercando negli anni di circondarmi solo di persone vere, capaci di ascoltare e di supportarti in ogni occasione. Avere amici fidati è sempre stato un mio vanto, e devo dire che nei momenti difficili che ho passato mi sono sempre stati vicini, soprattutto durante l'ultimo anno, quando la mia fidanzata storica mi ha mollato, lasciandomi solo nell'appartamento che avevamo preso da due anni. Appena trentenne, non riuscivo a tirarmi su di morale, nonostante continuassi a uscire e cercare compagnia, così i miei compari decisero di farmi un regalino, per cercare di tirarmi su di morale, e devo ammettere che ci sono riusciti in pieno...
Come molti ragazzi della mia età, il mercoledì sera mi piace giocare a calcetto, trovandolo un ottimo modo per sfogarmi un po', al termine del quale mi piace fermarmi negli spogliatoi per una chiacchierata con gli amici; nell'ultima nostra partita, però, tutti si dileguarono in fretta, molti senza nemmeno fare la doccia, accampando una scusa dietro l'altra e lasciandomi solo nel locale.
Stavo già per buttarmi di nuovo giù, pensando di essere diventato sgradito anche a quelli che considero miei fratelli, quando sentii un rumore di passi che si avvicinavano agli spogliatoi.
Qualche istante dopo fecero la loro comparsa due bellissime ragazze in divisa da calcio, con tanto di pallone e scarpe da ginnastica, una era alta, bionda e dagli occhi di ghiaccio, mentre l'altra era più bassa, con un seno straripante e un viso tutto pepe, allora capii quasi subito chi erano e che cosa erano venute a fare: i miei amici mi avevano fatto una sorpresa, contattando due splendide escort per farmi divertire un po', anche approfittando del fatto che la nostra partita fosse l'ultima della giornata e che la palestra, a quell'ora, era deserta.

La brunetta, che disse di chiamarsi Elena, non perse tempo e mi tirò una pallonata sorprendente, che bloccai prima che mi facesse un occhio nero, ma ben presto dovetti mollare la presa, perché le mani mi servirono per altro: le due, all'unisono infatti si avvicinarono subito, con Cristina, la bionda, che iniziò a baciarmi sensualmente, mentre l'amica ci accarezzava, passando le sue mani tra i capelli di entrambi. Quelle di Cristina, invece, erano impegnate a slacciarmi i pantaloni, tirando fuori il mio arnese, pronto come non mai per un po' di divertimento, divertimento che cominciò quasi subito, quando Elena si inginocchiò, offrendomi la sua calda bocca.
Impegnato com'ero in quel lungo bacio, la sensazione di quel lavoretto magistrale che mi stava facendo era come amplificata, con il mio membro che pulsava di piacere, diventando sempre più duro tra le labbra della mora.
Ma era tempo che anche Cristina assaggiasse il mio pezzo di carne, così raggiunse Elena e la aiutò nel, è proprio il caso di dirlo, durissimo compito, con una che si concentrava sull'asta e l'altra sulla punta, non dimenticandosi di scendere, a turno, verso le palle: davvero niente male come post partita...
Nello spogliatoio c'è un lettino, usato per la verità molto di rado, dove solitamente si fanno i massaggi, le due parvero notarlo nello stesso momento, quindi mi presero per mano e, con calma, mi portarono lì davanti, facendomi sdraiare. Effettivamente il lettino fu proprio usato per un massaggio, ma non credo che il proprietario ne avesse in mente del tipo di quello che mi fecero le due: tirarono fuori un olio per massaggi e, dopo essersi spogliate, si cosparsero il corpo, spalmandosi a vicenda prima di farlo a me, concentrandosi sul mio membro. Presero poi a strusciarsi lentamente su di me, con i loro seni che passavano e ripassavano su tutte le zone giuste del mio corpo, facendomi letteralmente impazzire senza nemmeno prendere in mano il mio bastone.
Ma era giunto il momento per il pezzo forte della casa, così Cristina mi salì sopra e, con una lentezza che mi esasperò, si infilò il mio uccello dentro, iniziando poi a saltellare delicatamente, il tutto tenendo ancora le scarpe da ginnastica ai piedi, dettaglio che mi accese ancora di più; Elena però mica rimase con le mani in mano, quelle le usò magistralmente per tenere le sue enormi tette e offrirmele da leccare, cosa che feci immediatamente. Disteso con quella coppia di dee intente a farmi godere era paradisiaco, ma la fica strettissima di Cristina mi mise a dura prova, perché la tentazione di lasciarmi andare in un orgasmo gigantesco era grande, ma ero più che mai deciso a far durare il divertimento più che potevo, tanto le ragazze erano tutto fuorché frettolose, divertite com'erano dalla situazione e dalla mia faccia, stupita e al contempo eccitata.
Mi spiaceva un po’ per Elena, però, non aveva ancora gustato dentro il mio randello, così la feci staccare da me e presi in mano la situazione: la misi a novanta gradi e, in piedi che ero, iniziai a scoparla selvaggiamente da dietro, con il rimbombo dei nostri colpi che riecheggiava nello spogliatoio, sperando che nessun addetto alle pulizie passasse da lì… Cristina, da brava professionista, non poteva di sicuro rimanere senza fare nulla, e approfittò della situazione per distendersi sul lettino a gambe aperte, offrendo la sua passera perfettamente rasata alla bocca dell’amica, che si avventò come un’affamata su quel delizioso pasto mentre il sottoscritto, prendendola per i capelli, le fece affondare il viso sempre più tra le cosce di Cristina. Ormai ero totalmente fuori controllo, preso da un fuoco sacro che mi rese ancora più forsennato che al solito, quindi volli di nuovo concentrarmi sulla bionda, facendola rimanere distesa a gambe larghe e prendendola per le caviglie, per poi iniziare ad affondare dentro di lei la mia verga. Elena, dopo un secondo di smarrimento, volle ricambiare il favore all’amica e, salita sopra il lettino, si sedette sulla sua faccia, protendendosi verso di me in modo che potessi baciarla: uno spettacolo che non mi dimenticherò mai…

Oramai non riuscivo più a trattenermi e, dopo una piccola maratona a luci rosse, riversai tutto quello che avevo sullo stomaco di Cristina, che la brunetta sua compare non mancò di pulire con la lingua, per poi passare il mio seme dalla sua bocca a quella della bionda, per una scena che avevo visto solo nei film porno con i quali, di tanto in tanto, mi tenevo compagnia. Era tempo per una bella lavata, però, allora entrammo tutti assieme nel locale docce, insaponandoci delicatamente a vicenda, al punto che il mio membro, diventato di nuovo turgido, richiese di nuovo i favori delle due, che mi deliziarono di nuovo con un lavoro di bocca in coppia da vedere le stelle.
Il giorno dopo, al pub con gli amici, le loro facce erano tutto un programma, e anche la mia, un po’ imbarazzata e un po’ grata, doveva essere parecchio stramba, ma nulla che un paio di giri di birra, offerti rigorosamente da me, non sapesse aggiustare…

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