Una relazione perfetta - Pesaro Urbino Trasgressiva

Una relazione perfetta - Pesaro Urbino Trasgressiva


Devo dire che la prima parte di quest'anno è stata per me un vero disastro: prima sono stato fatto fuori dall'azienda per cui lavoravo e nella quale avevo un ruolo carico di responsabilità, poi mi sono rotto la gamba in un incidente mentre sciavo a Cortina; fino a pochi giorni fa rischiavo di cadere in depressione, se non fosse per la mia fantastica compagna, Cristina, che sa sempre come tirarmi su di morale... Lei mi completa, è parte di me fin da quando, quindici anni fa, la conobbi, con lei sono cresciuto e in lei ho una complice totale, che mi segue ovunque, anche nelle mie frequenti marachelle notturne; prima di lei, non avevo mai conosciuto una trans, qua a Monza come altrove, ma quando me lo rivelò non ci trovai nulla di strano, tanto che, a distanza di anni, siamo ancora assieme, più affiatati che mai, così, quando lei capii ciò di cui avevo bisogno, si diede da fare per organizzare tutto nei minimi dettagli...
Quel pomeriggio me ne stavo, come sempre, steso a letto, gamba ingessata, a guardare apaticamente la tv, senza pensare a niente, forse temendo il formarsi di pensieri cattivi, che non sarei stato in grado di fermare, quando, con mia sorpresa, rientrò a casa Cristina, che credevo a lavoro; il suo bellissimo sorriso, quel giorno, aveva una nota diversa dal solito, che faticavo a riconoscere, come se mi stesse nascondendo qualcosa, brutta o bella che fosse, e non seppi come reagire a quella sua espressione, né a cosa successe poco dopo, con lei che, ritornata da una capatina in bagno, mi si presentò davanti con un completo da urlo, nero e rosa, che definire provocante sarebbe riduttivo. Sulle prime la mia reazione non fu certo delle più calorose, capivo che stava cercando di tirarmi su, ma il periodo, per me, era davvero negativo, e anche la mia voglia di lei, prima sempre presente, si era quasi azzerata, ma Cristina sapeva bene come accendermi, così, tra una carezza e un bacio, pian piano la situazione si scaldò, anche se con la testa non ero ancora del tutto lì, dove dovevo essere.
Piano piano, i miei vestiti finivano sul pavimento, fino a rimanere in mutande, con Cristina che, dopo avermi spogliato, prese dal cassetto le nostre manette, rimaste inutilizzate per mesi, per bloccarmi a letto: non che servisse a molto, le mie intenzioni, fino ad allora, non erano delle più calde, ma presto mi sarei ricreduto... La mia dolce metà, infatti, si assentò un attimo, per poi tornare mano nella mano con una splendida ragazza, sui venticinque anni, dalla pelle caffè latte e dalla riccia chioma che sembrava formare una criniera; le sue carnose labbra erano seducenti all'inverosimile, anche se in tutta sincerità erano altre le parti del corpo che più mi lasciavano a bocca aperta, a cominciare dai seni, pieni e grandi, specialmente considerando il suo fisico, alto e snello. Tornata con la nostra nuova amica, Cristina si era tolta il completo, scoprendo il suo membro che, già duro, faceva bella mostra di sé, e lo stesso valeva per la nuova arrivata, presentatasi direttamente come Madre Natura l'aveva progettata, compiendo un vero capolavoro...
Le effusioni tra le due furono una delle cose più belle che i miei occhi abbiano mai visto, con la nuova arrivata che accarezzava dolcemente con le sue mani affusolate il membro di Cristina, mentre questa, preso il viso della sconosciuta tra le dita, la baciava delicatamente, per poi concentrarsi su quei seni che ancora ora, a distanza di giorni, mi sconvolgono, leccandoli lentamente, senza tralasciare il più piccolo angolo. Se prima ero un po' restio a passare all'azione, quella scena mi stava facendo impazzire, ma non potevo in alcun modo avvicinarmi, legato al letto com'ero, questo Cristina lo sapeva bene, e voleva gustarsi tutta la mia frustrazione del momento, facendo accomodare al fondo del letto la ragazza, per poi aprirle le gambe e immergersi con la faccia in mezzo ad esse: così vicine a me, eppure così irraggiungibili, che deliziosa tortura...
Immobilizzato com'ero, non riuscivo però a godermi per bene lo spettacolo, vedevo la chioma riccia della sconosciuta che, ansimando, muoveva ritmicamente il capo, riuscivo a sentire i gemiti anche di Cristina, che si stava dando da fare con la bocca e che, con le mani, afferrava saldamente le cosce della moretta: ero impotente, per fortuna che la mia dolce metà, ad un certo punto, si diresse verso di me e mi diede un bacio lungo e caldissimo, facendomi gustare il sapore di quella ragazza, dolce e fresco come la sua pelle. A quel punto, Cristina volle farmi conoscere da vicino la sua nuova amica, che si avvicinò a me e mi salutò caldamente, con la sua lingua che, per nulla timida, subito si intrufolò nella mia bocca, per poi spostarsi sul mio collo, sul petto, sull'addome e... poi più nulla: quella monella doveva avere ricevuto precise istruzioni da Cristina, il mio arnese, ormai di marmo, non poteva essere toccato, per il momento. Già, perché il pezzo di carne da lavorare era quello della mia compagna, allora la sconosciuta si mise sul pavimento e iniziò, a poca distanza da me, a deliziare Cristina, con la stessa bocca che mi aveva fatto diventare matto fino a pochi secondi fa...
La mia compagna stava godendo come non mai, e il fatto di non essere io a darle piacere mi rendeva da una parte geloso, dall'altra ancora più eccitato: tutto questo lei lo sapeva bene, la divertiva un mondo e, di tanto in tanto, mentre si gustava il lavoretto della ragazza, con la mano iniziava a toccarmi, lentissimamente, solo per qualche secondo, scoprendo pian piano la punta del mio bastone, per poi smettere e tornare a farmi impazzire di desiderio. Finalmente Cristina ebbe pietà di me, e ordinò alla bellissima sconosciuta di occuparsi del sottoscritto: le sue morbidissime labbra attorno alla mia asta e il calore della sua bocca, che fece sparire la mia verga al suo interno, uniti al movimento della sua lingua misero a dura prova il mio autocontrollo, tanto che quando si staccò da me ero già sul punto di venire, ma ora era giunto il momento che tanto aspettavo... Proprio così, perché ora la moretta tutto pepe si mise a cavalcarmi, prima dolcemente, poi più seccamente, iniziando a saltellarmi sopra e facendo bella mostra del suo fisico quasi troppo bello per essere vero, snello ed elegante, ma non certo privo di forme, con i suoi seni da urlo subito preda di Cristina, che alternava delle golose leccate a quei due frutti con dei baci a me.
La ragazza era bagnatissima, i suoi succhi iniziavano a colarmi sul pube, non potevo però perdere l'occasione per assaggiarli, e Cristina sembrava avermi letto nel pensiero, e le ordinò di sedersi direttamente sulla mia faccia, in modo da farmi fare una vera scorpacciata, il tutto mentre la mia dolce metà si prendeva cura del mio arnese, cacciandoselo in bocca con quanta più foga poteva. Così, in balia di quelle due bellezze, del tutto inerme, con Cristina che dirigeva ogni aspetto di quell'intreccio di corpi, pian piano problemi e preoccupazioni mi scivolarono via e mi sentii quasi rinato, al punto che, quando il gioco cambiò nuovamente, con la ragazza che iniziò a farsi sbattere dalla mia compagna e che, nel frattempo, mi prese nuovamente in bocca l'attrezzo, riuscii a godermi pienamente il momento, capendo quanto fossi fortunato, sia per la situazione che si era venuta a creare che per il fatto di avere Cristina nella mia vita, senza dubbio l'unica in grado di completarmi per davvero.
Ancora mentre ero intento a dare piacere a quella stupenda moretta, la mia compagna, che ormai non vedeva l'ora, mi iniziò a cavalcare, facendo scivolare lentamente il mio membro nel suo didietro e muovendosi dolcemente, come sapeva piacermi, per poi aumentare sempre più il ritmo; ogni volta che Cristina mi riservava quel suo trattamento, non potevo resistere a lungo, lei lo sapeva bene, e anche stavolta passarono pochi minuti prima che raggiunsi un potentissimo orgasmo, con ancora la ragazza seduta sulla mia faccia. Quando venni liberato, qualche istante dopo, quest'ultima era già sparita, lanciandomi un'ultima, divertita occhiata: chissà se la rivedrò ancora, ma dopotutto non ha molta importanza, la cosa che conta è che Cristina mi ha davvero tirato su di morale grazie a quell'incontro, studiato solamente per me: che inaspettata coccola; ora, a pensarci bene, il futuro non lo vedo poi così fosco...

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